Editoria in crisi, confronto Ordine-Cdr dei giornali

Il sistema dell'informazione nell'Isola è quasi al punto di non ritorno. La preoccupazione dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, già espressa più volte, è stata confermata dal confronto serrato in videoconferenza con i comitati di redazione del Giornale di Sicilia, della Gazzetta del Sud e de La Sicilia, cui ha partecipato anche il segretario regionale dell'Assostampa.
Un incontro voluto dall'Ordine per fare il punto sulla crisi dell'editoria siciliana, aggravata dall'emergenza Covid. Particolarmente difficile la situazione dei tre principali quotidiani siciliani, in alcuni del quali sono state annunciate drastiche misure come tagli di stipendi ed esuberi di personale. Il Giornale di Sicilia rappresenta il fronte avanzato, con le procedure già avviate per 17 esuberi di giornalisti. Una situazione cui guardano con preoccupazione anche i giornalisti che lavorano in altre testate.
I Cdr hanno posto l'accento sui tagli e sulle misure che depauperano il prodotto, rendendolo - di conseguenza - meno appetibile, mentre i giornalisti in organico, forzatamente assenti, vengono sostituiti da collaboratori pagati pochi euro ad articolo e non garantiti da alcun tipo di contratto.
Al centro del dibattito anche il recente decreto di attuazione della legge regionale che riserva 10 milioni di contributi per sostenere l'editoria siciliana in crisi, contributi finalizzati a mantenere i livelli occupazionali, come evidenzia il recente provvedimento firmato dal Presidente della Regione Musumeci e come già sollecitato anche dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia. L’auspicio dell’Ordine ora è che le aziende ne facciano buon uso.
I rappresentanti dei comitati di redazione hanno segnalato, tra l'altro, i vistosi ritardi sulla riconversione tecnologica, in particolare sul digitale da parte delle aziende editoriali siciliane. Anomala, a riguardo, ha detto il Cdr, «è la situazione del Giornale di Sicilia dove la gestione del sito internet è affidato ad una società esterna, mentre potrebbe risultare una preziosa risorsa - come avviene in tante altre testate - per ricollocare qualcuno dei giornalisti che rischiano il licenziamento».
Il Consiglio dell'Ordine si è impegnato ad allargare il confronto anche con le altre realtà del mondo editoriale siciliano e a valutare l'ipotesi di un tavolo con le maggiori istituzioni dell'Isola per salvaguardare la libera informazione e il diritto dei cittadini di essere correttamente informati, mentre ha invitato i colleghi tutti a mostrare compattezza in questo momento difficile e a fare fronte comune.