Giubileo della comunicazione, delegazione siciliana in visita dal Papa

Giubileo della comunicazione, delegazione siciliana in visita dal Papa

«Comunicare è uscire un po’ da se stessi, parlare all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza. Io sono contento di questo Giubileo del comunicatore». Lo ha detto Papa Francesco durante l’incontro in Sala Nervi con i diecimila partecipanti provenienti da 138 paesi al Giubileo del Mondo della Comunicazione. Francesco non ha letto il suo discorso – “è di nove pagine”, ha spiegato – e lo ha fatto consegnare ai partecipanti. Oltre sessanta giornalisti siciliani, una delle delegazioni più numerose tra quelle che hanno partecipato al Giubileo del mondo della comunicazione, che si è tenuto a Roma, Città del Vaticano dal 24 al 26 gennaio scorso. La delegazione dell'Ordine dei giornalisti Sicilia guidata dal tesoriere Salvatore Di Salvo, che è anche segretario nazionale Ucsi, e dal consigliere Filippo Mulè oltre che dal presidente dell’Ucsi Sicilia Domenico Interdonato, è arrivata a Roma venerdì mattina, partecipando nel pomeriggio all’apertura a San Giovanni in Laterano e nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, dove l’Ucsi ha organizzato un momento spirituale guidato dal consulente ecclesiastico Ucsi Giuseppe Riggio e coordinato dal presidente nazionale Vincenzo Varagona. La mattina è iniziata presto con il pellegrinaggio, che  da Piazza Pia si è snodato, insieme ad altri gruppi di pellegrini, sino al passaggio alla Porta Santa nella basilica di San Pietro.  Da lì poi nell’aula Paolo Vi per l’udienza col Santo Padre.

«Ci unisce il desiderio di condividere una riflessione su come il nostro comunicare possa essere migliore e cambiare le nostre vite e quelle degli altri», così ha esordito nel suo discorso Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede prima di lasciare il posto al giornalista e scrittore Mario Calabresi “In dialogo con Maria Ressa e Colum McCann”. Calabresi ha posto questo interrogativo alla platea: «Si può ancora comunicare speranza, o si può ancora comunicare con speranza?». Calabresi ha esortato i comunicatori a raccontare esempi di bene, «la narrazione del male non può essere la sola lettura del mondo - ha sottolineato - Non può essere il motore dell’informazione. Raccontare solo il male distrugge la società. Smarriremo il senso della nostra missione. Invece abbiamo la possibilità di essere seminatori di speranza, artefici di cambiamento».

Maria Ressa, giornalista di origine filippino-americana, direttrice della piattaforma Rappler, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2021 insieme a Dmitrij Muratov, «per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è un prerequisito per la democrazia e la pace duratura», ha affrontato il tema della crescente violenza online contro i giornalisti, in particolare verso le donne; ha criticato l’ecosistema dell’informazione, definendolo “corrotto”, e ha accusato le Big Tech di irresponsabilità.

Colum McCann, scrittore, autore di Apeirogon e Great World Spin, co-fondatore della rete Narrative 4, citando un carteggio storico tra Freud ed Einstein sulla guerra, ha evidenziato come secondo Freud, sebbene la tendenza all’odio e alla distruzione sia intrinseca nell’essere umano, può essere contrastata. In special modo ha invitato i giornalisti a recuperare il racconto di storie di vita e l’ascolto di “storie della vita”, soprattutto di quelle più dimenticate; l’importanza di raccontare storie di speranza ed ha invitato i comunicatori ad avere particolarmente a cuore la bellezza e la spiritualità, lanciando l’hashtag #HopeTelling per incentivare la diffusione di narrazioni positive e costruttive.

Al termine del suo intervento una emozionante esibizione musicale del valente Maestro Uto Ughi, erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, con la sua orchestra di brani di Bach e Oblivion di Astor Piazzolla, la quale ha annunciato l’incontro con Sua Santità Papa Francesco.   “Il vostro lavoro è un lavoro che costruisce, costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti – ha detto  il Pontefice – a patto che sia vero. ‘Padre, io sempre dico le cose vere’. Ma tu sei vero? Non solo le cose che tu dici, ma tu nel tuo interiore sei vero? E’ una prova anche grande”. Secondo Francesco, inoltre, “comunicare è una cosa divina”.
Al termine dell’udienza, quando il Papa è sceso nella sala per salutare i presenti, il tesoriere Salvatore Di Salvo ha consegnato un gagliardetto dell’Ucsi, mentre il  consigliere Filippo Mulè ha consegnato a sua volta un barca costruita con il legno dei barconi con cui i migranti giungono a Lampedusa. Nel pomeriggio, fra le numerose iniziative giubilari nella capitale, la sede del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha registrato il tutto esaurito per il convegno  “Il giornalismo a servizio della democrazia. Pellegrini di speranza, comunicare il Giubileo 2025 per costruire insieme un mondo migliore”.

In allegato il discorso del Papa durante l'incontro.