Pippo Fava quarantuno anni dopo, il ricordo dell'Ordine
L'Ordine dei giornalisti Sicilia ricorda Pippo Fava. Il giornalista veniva ucciso quarantuno anni fa, una delle voci più scomode dell'informazione siciliana. Fava, 59 anni, collaboratore di numerose testate nazionali come i settimanali Tempo e Domenica del Corriere, fu assassinato la sera del 5 gennaio 1984, vicino al teatro Stabile di Catania. Aveva appena lasciato la redazione della rivista I Siciliani, che aveva fondato e diretto.
Con le sue inchieste, Fava riuscì a svelare oscuri intrecci politico-mafiosi, denunciando con coraggio il malaffare, e pagando con la vita il suo impegno al servizio dell’opinione pubblica. Per il delitto sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo il capomafia catanese Benedetto Santapaola e l'esponente dello stesso clan Aldo Ercolano.
Anche al ricordo di Pippo Fava è dedicata la mostra "Testimoni di verità", rassegna permanente e itinerante curata dal giornalista e consigliere dell'Odg Sicilia Franco Nicastro. La mostra è dedicata ai giornalisti uccisi dalla mafia ed è visitabile nella sede dell'Ordine dei giornalisti Sicilia, in via Bernini a Palermo.
Con le sue inchieste, Fava riuscì a svelare oscuri intrecci politico-mafiosi, denunciando con coraggio il malaffare, e pagando con la vita il suo impegno al servizio dell’opinione pubblica. Per il delitto sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo il capomafia catanese Benedetto Santapaola e l'esponente dello stesso clan Aldo Ercolano.
Anche al ricordo di Pippo Fava è dedicata la mostra "Testimoni di verità", rassegna permanente e itinerante curata dal giornalista e consigliere dell'Odg Sicilia Franco Nicastro. La mostra è dedicata ai giornalisti uccisi dalla mafia ed è visitabile nella sede dell'Ordine dei giornalisti Sicilia, in via Bernini a Palermo.