Ricordato a Palermo Mauro De Mauro, «esempio di informazione libera»
A 51 anni dalla scomparsa è stato ricordato a Palermo Mauro De Mauro, giornalista del quotidiano L’Ora rapito da Cosa nostra e mai più ritrovato. «Un esempio di giornalista libero e coraggioso» lo ha definito il sindaco di Palermo Leoluca Orlando intervenuto stamane in occasione della cerimonia di commemorazione organizzata dal Gruppo cronisti siciliani, deponendo una corona di fiori davanti alla lapide in sua memoria.
In viale delle Magnolie, assieme al sindaco di Palermo e all’assessore Paolo Camassa, c’erano, tra gli altri, la figlia di De Mauro, Franca, il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, il questore Leopoldo Laricchia, il comandante provinciale della Guardia di finanza, generale Antonio Quintavalle Cecere, ufficiali, sottufficiali e funzionari della Dia, dell’Arma dei carabinieri, dell’Esercito e della polizia municipale, rappresentanti del Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, il presidente del Collegio dei revisori dell’Odg Sicilia, Daniele Ditta, il presidente dell’Unci Sicilia Giuseppe Lo Bianco.
«De Mauro - ha detto Orlando - ha compreso i legami tra mafia, istituzioni deviate, politica e alta finanza. Un cronista scomodo la cui morte si lega alle sue scoperte sull’omicidio del presidente dell’Eni, Enrico Mattei. La presenza oggi in via delle Magnolie di tanti esponenti delle istituzioni e del giornalismo evidenzia il grande cambiamento della città. Infatti De Mauro, in quegli anni bui, era isolato dai suoi colleghi e dalle istituzioni. Il suo impegno per la ricerca della verità è un fulgido esempio di informazione libera e rappresenta un invito ad avere rispetto per chi ha dato la vita per la libertà di informazione e ad esprimere condanna e richiesta di verità e giustizia per tutte le perversioni istituzionali che costituiscono un’onta indelebile nella storia della nostra Repubblica».