Trent'anni fa la mafia uccideva Beppe Alfano

Per mettere a tacere Beppe Alfano gli hanno dovuto a sparare. I killer entrarono in azione a pochi metri dalla sua abitazione barcellonese, la sera dell'8 gennaio 1993. Alfano fu raggiunto da tre proiettili calibro 22, mentre era alla guida della sua Renault 9 amaranto, in via Guglielmo Marconi.
Ossigeno per l’informazione ripubblicherà il libro di Sonia Alfano, figlia di Beppe, La zona d’ombra. La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato dallo Stato, edito da Rizzoli nel 2011 e ora fuori commercio.
Che Beppe Alfano sia stato ucciso dalla mafia, è stato sancito soltanto 13 anni dopo, nel 2006, con la condanna di Nino Merlino, quale esecutore materiale, e del boss Giuseppe Gullotti, come mandante. Sul sito di Ossigeno, nella sezione dedicata alla memoria dei trenta giornalisti italiani uccisi (www.giornalistiuccisi.it), insieme alla storia del cronista, sono ricostruite, e costantemente aggiornate, le tappe del tortuoso iter processuale per accertare le responsabilità dell’uccisione. Un iter che non si è mai concluso. A marzo 2022, la Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta di revisione del processo a carico di Gullotti.
Oggi la famiglia ricorderà il giornalista a Palermo, con una messa che si terrà presso la Chiesa di San Francesco di Paola, alle 18.30. A Barcellona Pozzo di Gotto, città natale di Beppe, è in programma un’altra messa promossa dal Comune.