Trent'anni fa la mafia uccideva Beppe Alfano

Trent'anni fa la mafia uccideva Beppe Alfano
L'Ordine dei giornalisti Sicilia ricorda Beppe Alfano, collega assassinato trent'anni fa. Il "tesserino" da giornalista l'ha avuto solo post mortem, ma ha sempre dimostrato una profonda passione e attitudine per il mestiere di giornalista. Corrispondente del quotidiano La Sicilia di Catania, fece emergere alcuni scandali: appalti irregolari, un traffico di stupefacenti e di armi, intrecci tra mafia, amministrazioni locali e massoneria.
Per mettere a tacere Beppe Alfano gli hanno dovuto a sparare. I killer entrarono in azione a pochi metri dalla sua abitazione barcellonese, la sera dell'8 gennaio 1993. Alfano fu raggiunto da tre proiettili calibro 22, mentre era alla guida della sua Renault 9 amaranto, in via Guglielmo Marconi.

Ossigeno per l’informazione ripubblicherà il libro di Sonia Alfano, figlia di Beppe, La zona d’ombra. La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato dallo Stato, edito da Rizzoli nel 2011 e ora fuori commercio. 

Che Beppe Alfano sia stato ucciso dalla mafia, è stato sancito soltanto 13 anni dopo, nel 2006, con la condanna di Nino Merlino, quale esecutore materiale, e del boss Giuseppe Gullotti, come mandante. Sul sito di Ossigeno, nella sezione dedicata alla memoria dei trenta giornalisti italiani uccisi (www.giornalistiuccisi.it), insieme alla storia del cronista, sono ricostruite, e costantemente aggiornate, le tappe del tortuoso iter processuale per accertare le responsabilità dell’uccisione. Un iter che non si è mai concluso. A marzo 2022, la Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta di revisione del processo a carico di Gullotti.

Oggi la famiglia ricorderà il giornalista a Palermo, con una messa che si terrà presso la Chiesa di San Francesco di Paola, alle 18.30. A Barcellona Pozzo di Gotto, città natale di Beppe, è in programma un’altra messa promossa dal Comune.